sábado, 3 de maio de 2014

Crucificação de cristãos na Síria. Nem o Papa Francisco consegue justificar o ecumenismo com os muçulmanos assassinos.

2/05/2014 

Francesco: «Ho pianto alla notizia di cristiani crocifissi»

 
 
Cristiani perseguitati
(©acs)
(©ACS) CRISTIANI PERSEGUITATI

Francesco a Santa Marta: «Anche oggi c’è gente che, in nome di Dio, uccide, perseguita», e «in alcuni Paesi, soltanto per portare il Vangelo, vai in carcere»

DOMENICO AGASSO JRCITTÀ DEL VATICANO
Anche e ancora oggi c’è chi uccide «in nome di Dio». Ci sono tanti, troppi, «padroni delle coscienze». In alcuni paesi si va in prigione solo se si porta un Vangelo o una croce. Lo ha affermato - e denunciato - papa Francesco nell’omelia della Messa presieduta questa mattina a Casa Santa Marta, riportata da Radio Vaticana. Il Pontefice ha confidato di avere pianto alla notizia della crocifissione di alcuni cristiani.


Al centro della predica di Papa Bergoglio il brano del Vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci e la Lettura tratta dagli Atti degli Apostoli, in cui i discepoli di Gesù vengono fatti flagellare dal Sinedrio. Francesco ha riflettuto proponendo tre icone.


La prima: lamore di Gesù per le persone. Dio, ha messo in evidenza il Papa, non si preoccupa di quanti lo seguono, non Gli «passa per la testa, per esempio, di fare un censimento» per sapere se «è cresciuta la Chiesa… no! Lui parla, predica, ama, accompagna, fa la strada con la gente, mite e umile». E parla con l’autorevolezza che deriva dalla «forza dellamore».


Il secondo concetto è la «gelosia» delle autorità religiose dell’epoca di Cristo: «Non tolleravano che la gente andasse dietro a Gesù! Non tolleravano! Avevano gelosia. È un brutto atteggiamento, questo. E dalla gelosia allinvidia, e noi sappiamo che il padre dellinvidia» è «il demonio», per la cui invidia «è entrato il male nel mondo». «Questa gente – ha osservato Francesco - sapeva bene chi era Gesù: lo sapeva! Questa gente era la stessa che aveva pagato la guardia per dire che gli apostoli avevano rubato il corpo di Gesù!».


«Avevano pagato per silenziare la verità - ha messo in evidenza Francesco - Ma, la gente è cattiva, davvero! Perché quando si paga per nascondere la verità, siamo in una cattiveria molto grande. E per questo la gente sapeva chi erano questi. Non li seguivano, tolleravano perché avevano lautorità: lautorità del culto, lautorità della disciplina ecclesiastica a quel tempo, lautorità sul popolo… e la gente seguiva. Gesù dice di loro che legavano pesi opprimenti sui fedeli e li facevano caricare sulle spalle della gente. Questa gente non tollera la mitezza di Gesù, non tollera la mitezza del Vangelo, non tollera lamore. E paga per invidia, per odio».


Durante la riunione del Sinedrio, ha proseguito il Papa, c’è un «uomo saggio», Gamaliele, che esorta i leader religiosi a liberare gli apostoli. Ma le autorità religiose del tempo, «con le loro manovre politiche, con le loro manovre ecclesiastiche per continuare a dominare il popolo… E così, fanno venire gli apostoli, dopo che parla questo uomo saggio, richiamarono gli apostoli e li fecero flagellare e ordinarono loro di non parlare nel nome di Gesù. Quindi li rimisero in libertà. “Ma, qualcosa dobbiamo fare: daremo loro una bella bastonata e poi a casa!”. Ingiusta, ma lhanno fatto. Loro erano i padroni delle coscienze, e si sentivano con il potere di farlo. Padroni delle coscienze… Anche oggi, nel mondo, ci sono tanti”.


Il Papa ha poi rivelato di avere «pianto quando ho visto sui media» la notizia di «cristiani crocifissi in un certo Paese non cristiano. Anche oggi – ha sottolineato - c’è questa gente che, in nome di Dio, uccide, perseguita. E anche oggi» si possono notare tanti che, «come gli apostoli», sono «lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù».
Ecco che questa «è la terza icona di oggi. La gioia della testimonianza».


«Prima icona - ha ricapitolato Francesco - Gesù con la gente, lamore, la strada che Lui ci ha insegnato, sulla quale dobbiamo andare. Seconda icona: lipocrisia di questi dirigenti religiosi del popolo, che avevano imprigionato il popolo con questi tanti comandamenti, con questa legalità fredda, dura, e che hanno anche pagato per nascondere la verità. Terza icona: la gioia dei martiri cristiani, la gioia di tanti fratelli e sorelle nostre che nella storia hanno sentito questa gioia, questa letizia di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù». E anche nel XXI secolo «ce ne sono tanti! Pensate che in alcuni Paesi, soltanto per portare il Vangelo, vai in carcere. Tu non puoi portare una croce: ti faranno pagare la multa. Ma il cuore è lieto. Le tre icone - ha concluso - guardiamole, oggi. È parte della nostra storia del salvezza».

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